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Blair: «Un disastro l'intervento in Iraq»
L'ammissione del premier britannico sul canale inglese di Al Jazira. «Ma non c'è stato errore di pianificazione: la colpa è di Al Qaeda»
Il premier britannico Tony Blair durante l'intervista su Al Jazira (Ap)
LONDRA (Gran Bretagna) - L'intervento in Iraq «finora si è abbastanza rivelato un disastro»: la dolorosa ammissione è del premier britannico Tony Blair in un'intervista ad Al Jazeera, che due giorni fa ha inaugurato a Londra la programmazione in inglese. «Sì, lo è stato, ma quello che dico alla gente è, "perchè è così difficile in Iraq", non è difficile perchè c'è stato qualche incidente nella pianificazione - ha argomentato Blair - è difficile perchè c'è una strategia deliberata, al Qaeda con gli insorti sunniti da una parte, elementi sostenuti dagli iraniani con le milizie sciite dall'altra, per creare una situazione in cui la volontá della maggioranza per la pace viene soppiantata dalla volontá di una minoranza per la guerra».
«NON CE NE ANDREMO» - Tuttavia, ha chiarito il premier britannico parlando con il giornalista David Frost per la prima edizione di «Frost over the world», dall'Iraq non si verrá via: «Non ce ne stiamo andando, resteremo fino a quando il governo non avrá bisogno di noi». E la ragione è - ha insistito Blair - che «quanto sta accadendo in Iraq, in Afghanistan e altrove in Medio Oriente è una lotta tra una maggioranza rispettabile di persone, che vogliono vivere insieme in pace, e quanti hanno una visione estrema, perversa e distorta dell'Islam e vogliono creare la guerra. In queste circostanze, è nostro compito stare dalla parte dei moderati e dei democratici contro gli estremisti e i settari
almeno stò imbecille lo ha ammesso, ora manca il padre di tutti gli idioti....ma li la vedo dura
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Mamma mia quante volte ho avuto voglia di scappare. Scappare via da qui per ricominciare tutto dal principio. Ma quale fosse questo principio non l'ho mai capito. Ma del resto penso che chiunque di noi abbia avuto almeno una volta nella propria vita questo desiderio, che certe volte diventa un bisogno vero e proprio. Giusto per il gusto di rimettersi in discussione e di confrontarsi con altre persone e situazioni. Dio(?) santo quante volte ho pensato questo nelle MIE notti insonni immobile nel letto sognando e sperando ad occhi aperti. E anche questo sicuramente ognuno di noi l'avrà fatto. Ma per quanto possano sembrare banalità comuni a tutti noi, per me queste non sono altro che l'insieme di alcune delle nostre paure che pur di non affrontare per certa vigliaccheria, almeno per quanto mi riguarda, portano a fantasticare di "mondi lontani o universi paralleli" dove è concreto poter iniziare una nuova vita, e dove sarebbe possibile realizzare il mio/nostro bisogno di felicità. Richieste di aiuto, paure con conseguenti sogni surreali che non sono altro che il mio/nostro modo debole di chiedere aiuto a qualcuno, e a chi per primi chiederlo se non a se stessi fuggendo per qel poco tempo a noi concesso senza che qualcuno se ne accorga. Infatti non sia mai, che non capiti mai una cosa del genere, mostrarsi scoperti di fronte a gli altri per payra di essere scoperti non sapendo o facendo finta, che chiunque ci sia di fronte a noi ha le stesse richieste di aiuto da farci. A volte penso che schifo! Mascherarsi appena svegli, coprirsi non di abiti ma di facce che poi toglieremo la notte quando siamo soli e ricominciamo a sognare e sperare. Scusate lo sfogo, ma qui sul parco con Pippo si sta benissimo e soprattutto da soli, ed è quella solitudine che ti porta a riflettere. Del resto si stà avvicinando il mio compleanno, e purtroppo per me è normale essere un pò "incazzato"