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25 novembre 2006
E POI IO QUESTA VOLTA DOVEVO VOTARE A SINISTRA? E per fare cosa, togliere un'imbecille e mettere 4 ipocriti?
(ECO) Finanziaria, gli artigiani: “Prodi ci ha presi per il mulo”
Roma, 25 nov (Velino) - Le imprese ancora una volta protagoniste dell’opposizione alla Finanziaria. Al grido di “Prodi ci ha presi per il mulo” quasi diecimila artigiani (20 mila secondo gli organizzatori) si sono dati appuntamento alle porte di Milano, tra gli stand della fiera di Rho-Pero, per partecipare alla manifestazione organizzata da Confartigianato. Portando con sé anche quattro muli, come simbolo dello sfruttamento, e insieme al presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, e al segretario generale, Cesare Fumagalli, gli artigiani hanno voluto ricordare al premier Romano Prodi che “questa è la Finanziaria più brutta degli ultimi anni”. Si tratta di un “documento ideologico - ha rincarato la dose Guerrini -, vecchio e classista, che mette in contrapposizione padroni e operai. A luglio c’era un Dpef che avevamo giudicato cautamente positivo, poi a settembre la Finanziaria è diventata un’altra cosa”. Nel mirino della Confartigianato - che insieme a Confcommercio, Confesercenti, Cna e Casartigiani non ha neppure siglato l’intesa sul Tfr - soprattutto la revisione degli studi di settore, (“vogliono da noi un miliardo di tasse in più”), l’aumento delle aliquote previdenziali (“nel ‘96 Prodi fissava per gli autonomi uno 0,2 per cento annuo”) e le misure sull’apprendistato (“un capitolo vergognoso”).

Insomma, gli artigiani proprio non ci stanno e non usano mezzi termini per dire a “Prodi, Padoa-Schioppa e Visco che questa manovra non va”. “Siamo un mulo che non deve essere caricato troppo, sennò si schianta e se succede si schianta anche il paese” ha sottolineato Guerrini che ha poi aggiunto come “le imprese artigiane pagano il prezzo più alto della manovra economica: 1,9 miliardi di euro di maggiori oneri, cioè quasi il 40 per cento del totale dei sacrifici imposti alle imprese italiane”. In questo modo, ha proseguito il numero uno di Confartigianato “si azzerano i benefici della riduzione del cuneo fiscale e si penalizzano proprio quelle imprese che da sole generano il 58 per cento della nuova occupazione”. Senza dimenticare che anche “le tasse locali sono pronte a esplodere con un gettito aggiuntivo”. Ma la confederazione guidata da Guerrini non sarà a Roma sabato prossimo per prendere parte alla manifestazione organizzata dalla Cdl contro la Finanziaria: “Non ci interessa avere un’etichetta politica sulla schiena - ha detto il presidente di Confartigianato -, non vogliamo partecipare a manifestazioni politiche, perché per tutelare la categoria serve un’associazione forte, coesa e visibile. Non abbiamo bisogno di sponde politiche, dialoghiamo con tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo del Paese e l’occupazione”.

Intanto, sempre dal mondo degli artigiani - in particolare dall’Ufficio studi dell’attivissima Cgia di Mestre - sono arrivati oggi i risultati di un’elaborazione relativa all’impatto della manovra per il 2007 sulle aziende. “A rimetterci con la Finanziaria sarà il 90 per cento delle imprese italiane, ovvero le realtà produttive che contano fino a cinque dipendenti” scrivono dall’associazione della città veneta. Nonostante i vantaggi che derivano dalla riduzione del cuneo fiscale e in buona parte dalla rimodulazione della curva dell’Irpef, infatti, la Cgia segnala che “avranno purtroppo il sopravvento gli effetti negativi dovuti all’incremento dei contributi Inps a carico di artigiani e commercianti e le conseguenze derivanti dal nuovo regime fiscale sulle auto aziendali. A questi ultimi aggravi di spesa vanno aggiunti circa 300 euro di costi burocratici di cui, secondo la Cgia, le imprese dovranno farsi carico per espletare i nuovi adempimenti che sono stati introdotti dal decreto Bersani-Visco e dalla Finanziaria ora in discussione al Senato (esempio: elenco clienti fornitori, invio telematico dei corrispettivi, obbligo del pagamento telematico delle imposte)”. Tradotto in cifre, ciò significa che nel 2007, rispetto allo scorso anno, “le micro imprese registreranno degli aggravi di costi che oscilleranno tra i 1.967 euro circa agli oltre 2.500 euro a seconda delle fasce di reddito”.

L’Ufficio studi della Cgia fornisce anche alcuni esempi specifici in merito all’impatto della manovra sulle imprese: “La Finanziaria 2007 a una ditta individuale che possiede un’auto aziendale, che non ha collaboratori e ha un reddito di 30 mila euro, chiederà di sborsare 2.527 euro in più rispetto a quest’anno. Mentre quando il reddito arriva a quota 40 mila la cifra di ‘impatto’ giungerà a 2.373 euro in più rispetto al 2006. Per le aziende con due dipendenti, invece - proseguono dall’associazione mestrina -, si arriva a nuovi oneri per 2.507 euro nel caso in cui il reddito della ditta sia di 30 mila euro e di 2.353 euro quando il reddito è di quarantamila euro all’anno”. “Questa Finanziaria penalizza le micro imprese - commenta il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi -. E in questa analisi non abbiamo tenuto conto di un altro aspetto molto negativo, ovvero l’inasprimento fiscale che le piccolissime imprese subiranno dall’applicazione dei nuovi studi di settore. Un’ulteriore mazzata che rischia di decimare le micro imprese italiane”

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posted by Io Medesimo at 21:04 | Permalink |


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